DNA e Dieta
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che seguendo un’alimentazione geneticamente compatibile si perde più peso con minore difficoltà e si possono mantenere più facilmente i risultati ottenuti. Attraverso l’alimentazione è possibile anche migliorare il nostro rendimento sportivo, così come limitare il rischio di infortuni, così come ritardare l’invecchiamento del nostro corpo, andando a calmare i punti deboli della nostra genetica, semplicemente adottando una alimentazione specifica per il proprio DNA insieme ad uno stile di vita sano e attivo.
Vengono pertanto effettuati una serie di test genetici mirati a ricercare eventuali intolleranze a lattosio e glutine, a individuare polimorfismi che alterano in metabolismo della vitamina D, dell’acido folico, degli zuccheri e dei lipidi (Test DNA e dieta). Esistono anche dei test genetici per l’alimentazione degli sportivi e per l’età senile.
- Intolleranza al lattosio: la tendenza a sottovalutare l’importanza degli screening per le intolleranze alimentari è ad oggi molto diffusa. Non si pensa che la popolazione europea risulta intollerante al lattosio con gravi conseguenze sia per la vita sociale ma anche e soprattutto per la salute. La predisposizione all’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e latticini provoca una reazione non allergica che si manifesta su sintomi molto diversi. Si possono sviluppare le classiche manifestazioni gastro-intestinali ma anche sintomi quali cefalea, stanchezza cronica, dolori articolari o manifestazioni cutanee.
- Acido folico: l’ acido folico è fondamentale in molte fasi della vita della donna a partire dal menarca, gravidanza fino ad arrivare alla menopausa, ma anche in tante altre condizioni come patologie cardiovascolari. Un’adeguata attività del gene MTHFR è in grado di proteggere dai danni cardiovascolari e dalle infiammazioni generalizzate.
- Metabolismo dei grassi: lo screening genetico del gene APOC3 è particolarmente indicato nei soggetti con valori di colesterolo e/o trigliceridi elevati, per chi fatica a perdere peso, in caso di familiarità per le patologie cardiovascolari e per l’ipertensione.
- Obesità e sovrappeso: il test individua la predisposizione genetica al sovrappeso, alla difficoltà di perdere peso o a mantenerlo. Si lega anche alla prevenzione delle patologie cardiovascolari.
- Metabolismo della Vitamina D: un cattivo funzionamento del recettore della vitamina D (VDR), dovuto alla presenza dei polimorfismi, può comportare un’importante forma di carenza vitaminica che non si ripercuote solo sul metabolismo del calcio e del fosforo, ma può anche produrre diversi effetti ormai descritti in letteratura scientifica. Tra questi i più diffusi sono: osteopenia, ipotonia muscolare, alterata funzione immunitaria, aumento del rischio cardiovascolare e insorgenza del diabete di tipo 2.
- Metabolismo degli zuccheri: il diabete è una malattia cronica ad elevato impatto sulla qualità della vita delle persone affette, compare sempre più frequentemente in età giovanile, presentando così un maggior rischio di complicanze invalidanti in età senile. Uno screening condotto in età giovanile, quando l’eventuale patologia diabetica non sia ancora insorta, permette di attuare strategie di prevenzione nei soggetti predisposti geneticamente.
- Predisposizione alla celiachia: la celiachia è una patologia sistemica a forte componente genetica caratterizzata da un danno infiammatorio a livello della mucosa dell’intestino, scatenata dal consumo di glutine. Il test genetico è fondamentale sia per permettere la successiva diagnosi che per escludere la patologia.
Attraverso i test genetici di prevenzione si promuove la cultura della buona salute attraverso uno stile di vita sano e attivo. L’alimentazione è fondamentale e oggi grazie alla scienza della nutrigenetica, è possibile capire come il nostro corpo reagisca a determinati alimenti. Si ricorda che i test genetici possono prevenire le patologie, non curarle.
Per effettuare questi test, mi appoggio ad un centro di ricerca di Pisa, Allergoline Biotech & Research, alla quale vengono spediti i campioni salivari prelevati dal paziente, per poi poter effettuare l’estrazione del DNA con relativa analisi. Dai risultati ottenuti dal DNA, elaboro un piano alimentare personalizzato.
Il test genetico viene effettuato una sola volta nella vita.